Proteste davanti all’ambasciata britannica di Hong Kong
Una zona occupata dagli attivisti di Occupy central nel distretto di Mong Kok, a Hong Kong. Vincent Yu, Ap/Lapresse Internazionale
Proteste davanti all’ambasciata britannica di Hong Kong
Una zona occupata dagli attivisti di Occupy central nel distretto di Mong Kok, a Hong Kong. Vincent Yu, Ap/Lapresse Internazionale
La lunga amicizia fra Cina e Pakistan nel gioco delle grandi potenze
Francesco Magnani ha tracciato un percorso lineare per descrivere i molteplici e complessi aspetti della comunione fra Cina e Pakistan. Attraverso un pregevole lavoro di ricerca e di sintesi conduce il lettore lungo una strada comoda e piacevole. Il testo, ricco di dettagli e riferimenti bibliografici, è un ottimo punto di osservazione per capire le vicende locali fra due paesi in una zona geografica che interessa tutte le potenze mondiali.
PECHINO – Usa e Cina hanno raggiunto un accordo per ridurre le emissioni di gas serra.
A well-established Peking opera artist believes that the art should hold its Chinese identity despite its translation.
The Chinese quintessence Jingju is actually not equal to western opera or ballet, no matter what innovations have been made to it, said Mei Baojiu, son and successor of Chinese theater mogul Mei Lanfang (1894-1961), on Wednesday.
But junior Mei is not against innovation. The play he directed being shown during the ongoing seventh Jingju art festival in Tianjin Municipality deploys modern technologies such as 3D virtual image, stereo and LED while keeping the singing of his father.
海带,是一种在低温海水中生长的大型海生褐藻植物,属海藻类植物,可以适用于拌、烧、炖、焖等烹饪方法。中医认为,海带性寒味咸,入肝、胃、肾三经, 可消痰软坚、泄热利水、止咳平喘、祛脂降压, 对于女性来说,海带不仅是“健康菜”,更是“美容菜”。海带不仅能改善代谢功能,消除乳腺增生,还能排毒瘦身、养颜美容,更不为人所知的是,海带还有助于 护发。那海带应该怎么吃呢?下面让小编推荐几款营养又好吃的海带食谱。
11月16日,记者从中欧文化高峰论坛组委会在龙潭书院举办的论坛筹备吹风会上获悉,经国务院批准,“2014(第四届)中欧文化高峰论坛:迈向后2015的可持续世界”将于2014年11月27日至28日在北京举行。
本届论坛由中国社会科学院主管的中国世界政治研究会、欧盟委员会发展合作总司主办,中国社会科学院欧洲研究所、欧洲国际跨文化研究院承办,中国城市经济学 会、中国社会科学院研究生院、马达里亚加-欧洲学院基金会等单位协办,国行融投(北京)投资管理有限公司负责组织筹备。
Canton, 10 ottobre 1980
La fiera di Canton è una sterminata vetrina di ogni genere di manufatto, un appuntamento internazionale per l’economia cinese: vi si ritrova quel rudimentale entusiasmo per le meccanizzazioni, primo vanto e primo fondamento di ogni collettivismo, mescolato alle raffinatezze e alle preziosità degli avori, delle giade e di altre cineserie. Bellezza delle sete, nitido il colore, struggente a volte la tonalità.
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(per avere informazioni sulle molte iniziative previste in tutta Italia si può consultare il sito http://centenariomarioluzi.com).
Sono passati quasi due mesi da quando decine di migliaia di studenti di Hong Kong hanno occupato le strade della città per reclamare elezioni libere nel 2017. In queste sette settimane ci sono stati pochi incidenti, un centinaio di feriti, alcuni fermi. La Cina è stata a guardare. Si è detto che non ci sarebbe stata repressione immediata perché a Pechino aspettavano i capi di governo dei Paesi Asia-Pacifico, non si poteva rovinare il palcoscenico di grandezza. Ora il vertice è finito, Obama è partito. In strada a Hong Kong restano poche centinaia di tende dei ragazzi.
Ma l’altro giorno, proprio parlando di fronte a Obama, il presidente Xi Jinping ha detto che la situazione a Hong Kong sono «illegale» e «sono affari interni cinesi, gli stranieri non devono interferire, legge e ordine vanno ristabiliti». Suona come una sentenza. Molti segnali indicano che lunedì o martedì potrebbe partire l’ordine per la polizia. Anche con la Tienanmen nel 1989 era andata così: aspettarono che se ne fosse andato Gorbaciov, arrivato per una visita storica, dichiararono la legge marziale e agirono.
Il movimento democratico si è logorato in tanti giorni in strada, ci sono divisioni al suo interno. Il governo di Hong Kong non ha aperto un dialogo: dalle parole di Xi si capisce che non c’è volontà di fare concessioni. Una parte della popolazione di Hong Kong, anche la comunità del business, è esasperata dalla protesta. La libera magistratura della city ha ordinato lo sgombero. L’ipotesi più pacifica è l’arresto dei leader di «Occupy Central», la peggiore che si muovano le triadi di Hong Kong, ben connesse con la politica cinese, attaccando gli studenti e che la polizia sia «costretta» a intervenire con la forza e le armi.
Tre leader studenteschi avevano annunciato l’intenzione di venire a Pechino per parlare con il premier Li Keqiang. Avevano prenotato i biglietti per il volo delle cinque del pomeriggio di sabato. Volevano andare al Palazzo del Popolo in piazza Tienanmen. All’aeroporto di Hong Kong sono stati respinti: documenti di viaggio revocati.
A Pechino non hanno interesse al dialogo. Citiamo un paio di capoversi dall’editoriale pubblicato sabato 15 novembre dal ”Global Times”, giornale del partito comunista: «Gli attivisti vogliono creare un’atmosfera di martirio… all’inizio il movimento di Hong Kong è sembrato un pallone così gonfio da poter volare alto, ma quando Occupy Central scoppierà, si ridurrà a un brandello di plastica sul terreno e nessuno si interesserà di raccoglierne i pezzi».
La Cina diventata seconda potenza economica del mondo avrà il coraggio di non ripetere la storia di Tienanmen?
(una versione di questa nota è stata pubblicata nella sezione commenti del Corriere sabato 15 novembre)
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